parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 22/06/03
Festa del Corpo del Signore- anno B
 

Letture: Esodo 24, 3-8; Salmo 115; Ebrei 9, 11-15; Marco 14, 12-16.22-26.

"Prendete e mangiate ..."

dal Vangelo di Marco, capitolo 14, versetti 12-26.

12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?". 13Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo 14e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi". 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

17Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. 18Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù …22prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". 23Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse: "Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. 25In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio".

26E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

"ECCO, IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI, FINO ALLA FINE"

Camminare col Signore verso la vita piena

Si può vivere in tanti modi la nostra vita. C'è chi vive per ottenere il successo, chi per farsi una posizione economica; la maggior parte vive lavorando, curando la propria famiglia e cercando - quando è possibile - di avere un po' di riposo.

Chi crede nel Signore e segue la sua Parola si muove in una prospettiva un po' diversa. Egli sa che la nostra vita è un cammino verso l'incontro pieno col Signore. E durante il cammino il Signore è con noi, ci accompagna e ci sostiene.

Già prima della venuta di Gesù sulla terra, Dio si era scelto un popolo che guidato da uomini di Dio - come Abramo, Mosè, e tanti altri - potesse manifestare a tutti come vivere uniti profondamente a Lui. Fra Dio e il popolo ebreo uscito dall'Egitto si realizza un'alleanza: "Camminerò in mezzo a voi, sarò vostro Dio e voi sarete il mio popolo" (Levitico 26,12).

L'Eucaristia ci rivela il mistero di amore di Dio per noi

Con Gesù questa alleanza si rinnova e diviene ancora più profonda. La festa del Corpus Domini - festa del Corpo del Signore - che oggi celebriamo, ci fa fermare e meditare il mistero dell'amore di Dio verso di noi, che siamo il suo popolo. Questo amore si manifesta e si attua nella celebrazione dell'Eucaristia.

"Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua" - ci ricorda l'evangelista Marco - Gesù si riunisce con i suoi primi discepoli e mentre stanno a tavola pensa ad un modo di stare sempre con noi e accompagnarci lungo il cammino della nostra vita.

Gli Azzimi erano i giorni della Pasqua, durante i quali ebrei mangiavano pane senza lievito, a ricordare il tempo del viaggio dall'Egitto verso la terra promessa, quando non avevano potuto attendere fino al mattino che il pane lievitasse per cuocerlo. Ogni anno i giorni degli Azzimi ricordano la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto, la Pasqua.

Proprio nel primo giorno degli Azzimi, Gesù pensa per noi un cibo che ci sostenga lungo il cammino: "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo … Prendete e bevete, questo è il mio sangue versato per voi e per tutti in remissione dei peccati".

Gesù diventa nostro cibo, è il pane vivo disceso dal cielo che ci nutre, ci sostiene, ci dà forza. Ascoltando le sue parole e nutrendoci del pane e del vino trasformati nel corpo e sangue suo, noi entriamo in comunione con lui, veniamo trasformati interiormente per essere come lui, pensare come lui, vivere come lui.

L'Eucaristia ci chiama a vivere la nostra fede assieme, come popolo di Dio

L'Eucaristia che noi celebriamo nel giorno del Signore ci fa comprendere il sogno di Dio sulla nostra vita: egli ci riunisce nella sua casa come sua famiglia, ci parla con la sua Parola, ci invita a dialogare con Lui nella preghiera; e poi ci chiama a ripetere quel gesto di grande amore che egli ha compiuto per la prima volta la vigilia della sua passione, mentre i discepoli stanno per tradirlo: "Fate questo in memoria di me".

E questo ci fa comprendere che il suo è un amore gratuito, è un dono grande; non dipende assolutamente dai nostri meriti. Anzi ci viene dato nonostante i nostri tradimenti e le nostre infedeltà. L'amore di Dio è più grande del nostro peccato.

L'Eucaristia è l'immagine più vera della Chiesa, della famiglia del Signore. E ci aiuta a comprendere che la nostra fede non può essere vissuta individualmente, ciascuno per conto proprio. Il Signore ci nutre con la sua Parola, dandoci il suo Corpo e il suo Sangue nel segno del pane e del vino, perché noi diventiamo un solo corpo in Lui; perché impariamo ad avvicinarci gli uni agli altri, ad aiutarci, a perdonarci, ad essere un solo corpo, proprio come lo sono stati i primi cristiani: "coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola" leggiamo nel libro degli Atti (Atti 4,32).

Dall'Eucaristia viene l'apertura verso tutti gli uomini

Mentre riceviamo il Corpo e il Sangue del Signore, sentiamo il suo desiderio profondo di essere uniti gli uni gli altri, vivendo secondo il comandamento dell'amore: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Giovanni 13,34-35).

La condizione di tanti disperati che fuggono dalla miseria e dalla guerra, non ci lascia indifferenti. La condizione di grande povertà in cui vivono tanti uomini e donne in Africa; la guerra che affligge da anni tanti paesi che non riescono a vedere la pace … Tutto questo ci tocca, ci riguarda, ci chiama a coinvolgerci: con la preghiera, tanti piccoli aiuti concreti e prima ancora informandoci sulla loro condizione.

L'Eucaristia è la nostra forza, il nostro cibo, ma è anche il segreto dell'unione vicendevole dei cristiani fra di loro e la molla che ci spinge ad interessarsi di quelli che sono più deboli, più poveri, più soli; l'Eucaristia ci invita ad operare per la pace fra gli uomini, quella pace che il Signore ci ha lasciato come dono per noi e per questo mondo.