parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 29/12/02
Santa famiglia di Gesù- anno B
 

Letture: Genesi 15,1-6;21,1-3; Salmo 104; Ebrei 11,8.11-12.17-19; Luca 2,22-40.


L'incontro con Simeone e Anna

dal Vangelo di Luca, capitolo 2, versetti 22-40.

22Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, 23come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani co-lombi, come prescrive la Legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che a-spettava il conforto d'Israele; 26lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.

27Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, 28lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

29"Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; 30perché i miei occhi han visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli, 32luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele".

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedis-se e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l`anima".

36C`era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con di-giuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

CON GESÙ PER LA RICONCILIAZIONE TRA LE GENERAZIONI

L'incontro nel tempio di giovani e anziani, per mezzo di Gesù

È un quadro molto bello quello che ci presenta oggi la Chiesa, nella festa della santa famiglia di Nazaret. La giovane coppia di Maria e Giuseppe, col bambino Gesù, si reca al tempio e qui incontra due anziani, Simeone ed Anna, che attendono da tutta una vita il Signore.

La fede di Maria e Giuseppe li conduce al tempio per presentare il bambino secondo la tradizione degli ebrei. Gesù appartiene già a Dio fin dalla sua nascita, ma la purificazione è l'occasione perché la fede di Maria e Giuseppe si incontri con quella di due figure di giusti: gli anziani, Simeone ed Anna, che riconoscono in quel bambino l'atteso dai popoli, colui che viene a salvare gli uomini.

Il bambino viene accolto nelle braccia di Simeone: è una immagine bella dell'incontro tra il vecchio e il giovane, tra l'antico e il nuovo. È una immagine gioiosa che si ripete quando nella visita agli anziani che vivono in istituto, alcune mamme portano con sé i loro bambini.

E quanto sono contenti questi anziani, strappati dalla vita della famiglia, di poter prendere fra le loro braccia questi bambini.

Lo spazio degli anziani oggi: nella famiglia e nella società

Oggi assistiamo spesso ad una frattura fra giovani famiglie e anziani genitori. Sembra che tante volte non ci sia spazio per gli anziani nella famiglia moderna. Ci sono gli impegni di lavoro, le cose personali da sbrigare, il bisogno di distrarsi.

L'immagine del Vangelo di oggi è un invito a ricomporre il nucleo familiare nella misura larga che va dai nonni ai nipoti. Gli anziani ci possono aiutare a recuperare la dimensione della fede nella nostra vita, che facilmente può essere soffocata dai ritmi delle nostre giornate, dalla preoccupazione del benessere materiale a scapito di quello spirituale.

La fede di Abramo lo ha portato a diventare il padre di una numerosa discendenza, quella del popolo dei credenti. Abramo ha creduto, fidandosi ciecamente di Dio. Come ci ricorda la lettera agli Ebrei (11, 8-19) egli, "chiamato da Dio, obbedì … e partì senza sapere dove andava … e messo alla prova, offrì il suo unico figlio, Isacco".

Ed è la fede che conduce Maria e Giuseppe col bambino, al tempio. È ancora la fede che guida Simeone ed Anna verso quel bambino. "Mosso dallo Spirito, si recò al tempio, mentre i genitori vi portavano il bambino". La fede può operare miracoli, avvicina i diversi e i lontani, crea legami inaspettati e fa nascere amicizie feconde.

La dimensione spirituale della famiglia moderna

Credo sia urgente oggi che le nostre famiglie recuperino la dimensione spirituale che permette loro di vivere in maniera sana, serena. C'è lo spazio ampio del lavoro, c'è il tempo per il nutrimento, il tempo della televisione. È poco o assente il tempo della preghiera.

C'è bisogno dello spazio della preghiera, della lettura del Vangelo nelle nostre famiglie. La Parola di Dio ci apre ad una famiglia più larga, fa spazio agli anziani e ai deboli, prepara un futuro di pace per noi e per i nostri figli.

Il futuro delle nuove generazioni passa attraverso quello che la generazione degli adulti sapranno loro trasmettere. Non accada che trasmettiamo alle nuove generazioni solo l'importanza del benessere materiale, la preoccupazione per stare bene da soli.

Crescere insieme al bambino di Betlemme

C'è bisogno di gesti di riconciliazione, di riavvicinamento tra le generazioni anziane e quelle giovani. Ne guadagnerà la nostra umanità, ne gioiranno le generazioni anziane, ne approfitteranno i nostri bambini che potranno crescere dentro una dimensione larga di affetti e di apertura agli altri.

La pagina evangelica di Luca si conclude dicendo: "I genitori del bambino fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui" (2,39-40).

Mentre riprendiamo i ritmi della nostra vita ordinaria, possa crescere nelle nostre famiglie la presenza di quel bambino, il suo Spirito arrivi a pervaderci con la sua Parola. Da questo bambino viene una sapienza di vita che ci rigenera, ci fortifica, ci fa crescere nell'amore e nella solidarietà e ci conduce in una via di pace.