parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 07/07/02
Domenica 14ª del tempo Ordinario - anno A
 
Letture: Zaccaria 9, 9-10; Salmo 144; Romani 8, 9.11-13; Matteo 11, 25-30.

"Venite a me voi tutti
che siete affaticati e oppressi "

dal Vangelo di Matteo, capitolo 11 versetti 25-30.

25In quel tempo Gesù disse:

«Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.

26Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.

27Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

28Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.

29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.

30Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

"IMPARATE DA ME CHE SONO MITE E UMILE DI CUORE"

Da Sotto il Monte - terra di papa Giovanni XXIII - dove alcuni della comunità parrocchiale si sono recati in pellegrinaggio e si sono uniti alla comunità parrocchiale di Celana per la celebrazione festiva del 7 luglio 2002

Pellegrinaggio alla sorgente

Siamo venuti dalla città di Napoli in questa terra da dove ha cominciato la sua avventura terrena Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto papa Giovanni XXIII, per conoscere la sorgente della sua semplicità, della sua umiltà, della sua mitezza.
E l'abbiamo trovata nel suo mettersi nelle mani del Signore dai primi anni della sua adolescenza, nel riconoscersi piccolo davanti al Signore, mettendo sotto i piedi il suo orgoglio.

Nel Vangelo di oggi sentiamo le parole di Gesù rivolte al Padre suo, mentre ha davanti i suoi primi amici, i primi che l'hanno seguito, pensando anche a tutti quelli che nel corso dei tempi l'avrebbero seguito vivendo come suoi discepoli.
Gesù dice: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te".

"Voglio essere umile"

Continuamente nel diario spirituale di papa Giovanni, iniziato dai primi giorni del Seminario, e continuato fino a qualche settimana prima di morire, troviamo ribadita la sua scelta di essere umile e mite come Gesù, proprio a partire dalle parole che anch'egli ascoltava e leggeva, come noi le abbiamo ascoltate oggi: "imparate da me che sono mite e umile di cuore …".

Sappiamo tutti che papa Giovanni ha amato i bambini, era contento di incontrarli … forse perché gli ricordavano le parole di Gesù quando dice: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli" (Matteo 18, 3-4).

Conosciamo tutti le parole che dice la sera dell'11 ottobre 1962, giorno dell'apertura del Concilio Vaticano II, tutto contento per la giornata vissuta, davanti a una folla: "Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: "Questa è la carezza del Papa".

Parlava in modo semplice, come Gesù, perché era diventato nel corso degli anni una persona mite e umile, che aveva imparato a cercare il dialogo con tutti. Quella stessa sera affacciato al balcone su Piazza san Pietro aveva anche detto: "La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, un fratello divenuto padre per volontà di Nostro Signore… Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così; guardandoci così nell'incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c'è, qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà…"

È l'immagine del Signore a cui papa Roncalli ha cercato di conformarsi ogni giorno di più; quel volto come emerge dai Vangeli e come ce lo descrivono i profeti dell'Antico Testamento.

Il Signore mite e umile porta la pace

"Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino … egli annunzierà la pace" - dice il profeta Zaccaria nella pagina proclamata oggi, in questa domenica.
Tante volte sentiamo notizie brutte che ci turbano, di mamme che ammazzano i propri bambini … forse a volte la preoccupazione di lavorare di più per guadagnare di più lascia poco tempo a coltivare quei sentimenti di mitezza, di umiltà, di vicinanza ai piccoli, ai deboli, di comunicazione di affetto.

Sono le leggi economiche di questo mondo che finiscono con l'entrare dentro di noi e ci dominano, allontanandoci dallo Spirito del Signore, che è soffio di vita, ma di una vita piena di amicizia, di amore, di mitezza, dolcezza. Voi - scrive Paolo rivolto alla prima comunità di Roma - non siete più sotto il dominio della carne, dal momento che lo Spirito abita in voi" (Romani 8,9).

Diventare come bambini

Papa Giovanni si è lasciato invadere poco a poco dallo Spirito del Signore e ha vissuto in pace, anche in mezzo alle difficoltà, ha fatto il papa senza affanni, con semplicità. In questo modo ha dato una svolta alla vita della Chiesa, ha aperto un solco profondo nel quale anche noi possiamo continuare a camminare.

Tutti insieme, voi che siete di questa terra da dove è sorto quest'uomo che ha attirato al Signore tanti uomini e donne e continua a farlo - e noi che veniamo da una città del Sud, anche noi toccati dalla grandezza di questa semplicità e umiltà, da questo amore senza confini che ha le radici nell'amore paziente e misericordioso del Signore - come abbiamo cantato col salmo - tutti insieme vogliamo farci bambini nel cuore, piccoli davanti a lui, perché egli possa operare anche in noi le meraviglie operate in papa Giovanni e vivere in pace e comunicare pace e amicizia a tutti quelli che incontriamo, senza escludere nessuno.