parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 21/04/02
4ª domenica di Pasqua - anno A
 
Letture: Atti 2, 14.36-41; Salmo 2; 1ª Pietro 2,20-25; Giovanni 10, 1-10.

"Io sono
il buon pastore"

dal Vangelo di Giovanni, capitolo 10 versetti 1-10

1Gesù disse: "In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.

3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. 4E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei".

6Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
7Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.

9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

IL SIGNORE CI GUIDA AI PASCOLI DELLA VITA


Comprendere chi è il Risorto

Nel tempo della Pasqua noi siamo aiutati a comprendere chi è ilRisorto. Quell'uomo che i discepoli hanno visto rifiutato e condannato a morte, che è stato crocifisso è colui che "Dio ha costituito Signore è Cristo". Così afferma Pietro dopo la Pentecoste, quando libero dalla paura esce fuori e comincia a parlare di Gesù.

Dopo l'esperienza della Pasqua noi possiamo comprendere il segreto di Gesù che va incontro alla morte: egli è il buon pastore, non può abbandonare a se stesse le sue pecore: i discepoli, gli uomini e le donne di ogni tempo.

Il Signore è come un pastore che conosce le sue pecore una ad una, le chiama per nome, le conduce in terreno buono dove possano nutrirsi.

Il buon pastore: un amore personale per ogni uomo e ogni donna

Se noi ci apriamo al Vangelo scopriamo questo amore personale del Signore, conosciamo la comunità che è come un ovile dove il gregge del Signore conosce la pace e la sicurezza che viene dallo sguardo amorevole di Gesù buon pastore: egli veglia sul suo gregge.

Le parole del Vangelo sono chiare, dirette, senza allusioni, senza secondi fini. Il Signore vuole che noi abbiamo la vita e la abbiamo in abbondanza (Giovanni 10, 10).

Alcuni di noi sono stati ad Assisi in questi giorni e hanno potuto vedere come Francesco ha vissuto questo affidamento al Signore. Per Francesco ogni parola del Vangelo è stata come un cibo che nutre, come sentire Gesù che gli parla direttamente.

Le mie pecore ascoltano la mia voce - dice Gesù - e Francesco ha ascoltato le sue parole e ha parlato con le sue parole agli altri: parole semplici, come è semplice il Vangelo. Gesù dice: io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

Le gioie della comunione tra fratelli

Il mondo di oggi ci spinge in tanti modi a vivere ciascuno per conto proprio, a doversi fare da solo. Ma questo ci fa vivere male, ci fa diventare schiavi della preoccupazione e agitazione per noi stessi. In tanti luoghi si può vedere e incontrare la Chiesa come una piccola famiglia che cammina dietro il suo Signore e si lascia condurre da lui.

Una piccola esperienza fatta lungo il tragitto da Napoli ad Assisi ha toccato il cuore di alcuni di noi e ci ha fatto non solo riflettere, ma comprendere le parole del Vangelo di oggi. All'ora di pranzo siamo stati accolti da una piccola comunità che ci ha preparato un pranzo in modo familiare e accogliente. Non ci conoscevamo, non ci eravamo mai incontrati precedentemente. Ma sia loro che noi ci siamo riconosciuti fratelli per l'unico Vangelo che ci educa, ci insegna a vivere, ci apre il cuore.

E ci siamo ritrovati fraternamente a consumare un pasto stando insieme come se ci conoscessimo da sempre. Quando la Chiesa è veramente famiglia aperta, accogliente, noi vediamo il gregge del Signore, con lui che cammina davanti a tutti e guida tutti ai luoghi di pace e serenità.

Se Cristo è risorto, anche noi possiamo nascere a vita nuova

A volte abbiamo ancora dei dubbi, siamo infedeli come lo sono stati i discepoli durante gli anni che sono stati col Signore e soprattutto durante le ore della passione.

Ma la Pasqua ci dice che Gesù che a volte noi abbiamo lasciato solo è risorto. E se lui è risorto per ognuno di noi c'è possibilità di risorgere, di nascere a vita nuova.

Ascoltando le parole di Gesù noi entriamo a far parte della sua famiglia. Se prima vivevamo come pecore disperse, ora possiamo tornare al pastore buono della nostra vita, a colui che non ci inganna, che ci parla perché viviamo una vita ricca di affetti, di amicizie; ma viviamo anche una vita larga, aperta agli uomini, capace di accogliere e di comprendere le domande e le invocazioni che vengono da tante parti.

Continuiamo a pregare per la pace in Palestina, perché palestinesi e israeliani trovino la via del dialogo, della pace, per una convivenza serena nella stessa terra.