3ª domenica - tempo di Quaresima
18 marzo 2001
letture bibliche: Esodo 3, 1-8. 13-15; Salmo 102; 1Corinti 10, 1-6.10-12; Luca 13, 1-9.


Vangelo festivo
18 mar 01






Vangelo di Luca, capitolo 13, versetti 1-9.

Si presentarono alcuni a riferire a Gesù circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".

Disse anche questa parabola: "Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?
Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai".


"Mosè, Mosè ...
Togliti i sandali dai piedi ,
perchè il luogo sul quale tu stai
è una terra santa!"
(Esodo 3, 4-5)
DAVANTI AL MALE, SIAMO INVITATI A CONVERTIRCI



Che fare
davanti
al male?

Ogni giorno veniamo a conoscenza di fatti di cronaca o di episodi che colpiscono con violenza la vita di tante persone.

Il Vangelo di oggi ci parla della reazione di Gesù davanti a due notizie dolorose che gli vengono riferite: il massacro di alcuni pellegrini della Galilea venuti a Gerusalemme e fatti uccidere da Pilato per timore di sommosse, mentre stavano compiendo i sacrifici al Signore; il crollo di una torre che aveva seppellito diciotto persone.

Gesù si rifiuta di vedere nelle malattie o negli incidenti una punizione di Dio. Purtroppo sono tanti, anche fra i cristiani, quelli che oggi hanno ancora questa concezione distorta.

Di fronte agli eventi che generano dolore, morte, Gesù ci invita a prenderli come un invito, un avvertimento sulla necessità di cambiare la nostra vita.

Convertirsi
per
non restare sempre uguali
a se stessi

Viviamo questo tempo della quaresima come un'occasione di conversione. Il Signore cerca frutti dalla nostra vita, viene a cercare frutti di amore per un mondo troppo arido. La nostra società consumista crede nella ricchezza, cerca la sua salvezza nel benessere, pensa tutto in termini economici.

Ma l'amicizia non si compra coi soldi. Quanto costa l'amicizia? Lo sanno bene gli anziani: quanto costa la compagnia di qualcuno che ti sta accanto e ti ascolta nei momenti difficili?

Il Signore vuole liberare questo mondo, insieme ai suoi discepoli, dal male della solitudine, della violenza. Ma la nostra vita è spesso come quel fico della parabola che non fa frutti. E Gesù vuole salvarla, si fa vicino a ciascuno di noi, amico e difensore della nostra vita, perché porti frutto.

Queste settimane che precedono la Pasqua sono per noi un tempo in cui ascoltare di più la parola di Dio, metterci in preghiera davanti al Signore. Così si vince il torpore e l'indurimento della nostra vita.

Mosè, dopo essere fuggito dall'Egitto, si era dimenticato del suo popolo che viveva nella schiavitù. Si era fatta una famiglia e svolgeva il suo lavoro di pastore.Ma un giorno,mentre è intento a pascolare il bestiame, viene attratto da una fiamma che arde in un roveto. È il Signore che si manifesta a lui come fiamma di amore che non si consuma, che non si indebolisce.

E a Mosè il Signore ricorda la sofferenza degli Ebrei in Egitto. A loro egli viene mandato con la forza che viene dal Signore stesso.

La Liturgia:
il luogo santo dove il Signore
si manifesta

Anche a noi avviene di dimenticarci degli altri, di quelli che non hanno amore da nessuno; e pensiamo di poterci salvare da soli. Convertirsi significa passare dall'amore di noi stessi all'amore del Signore. E il Signore ci apre gli occhi e il cuore e ci aiuta a rinnovarci.

La celebrazione domenicale può diventare a volte un incontro scontato, vissuto nell'abitudine. Ma il Signore ci dice che il luogo dove lui si manifesta è un luogo santo, dove si mostra col fuoco del suo amore. Davanti a lui occorre stare con umiltà e con un ascolto fiducioso.

Mentre Mosè si avvicina a quella fiamma che arde, sente una voce: "Mosè, Mosè … togliti i sandali perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!".

Mettersi
in cammino
spinti
dal fuoco dell'amore

È un luogo santo il luogo della liturgia, dove il Signore si manifesta, ci parla e ci chiede di accogliere il suo invito alla conversione. Da noi al Signore, da noi ai poveri, da noi al mondo vicino e lontano che ci chiede di portare frutti di amore, a partire da quel fuoco di amore che il Signore è venuto a portare sulla terra.

Un fuoco che purifica, rinnova, riscalda il cuore e fa mettere in cammino, insegnandoci a incontrare nella misericordia, nella comprensione, nell'affetto.