Domenica 10 dicembre 2000 - 2ª Avvento /b

Una via semplice per il Natale

 

Dal Vangelo di Luca (3, 1-6)

.

 

Da quindici anni Tiberio era a capo dell’impero romano. Nella provincia romana della Giudea era stato mandato il governatore Ponzio Pilato e tanti altri piccoli capi si dividevano il potere nella regione, Erode, il fratello Filippo, Lisania. Due grandi sacerdoti della religione ebraica, Anna e Caifa, guidavano il popolo nel professare la fede in Dio.

Mentre questi sono i poteri costituiti, civili e religiosi, il Signore sceglie le sue strade per parlare al cuore degli uomini.

“La Parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto” (Luca cap.3, v.2).

Come aveva fatto con Maria, umile ragazza di Nazaret, paesino sconosciuto della Galilea, ora fa con Giovanni, figlio di Zaccaria ed Elisabetta, un giovane di circa 30 anni. Il Signore parla al suo cuore.

Giovanni è un giovane che cerca una direzione per la sua vita. E la cerca fuori dai rumori della città, dagli intrighi, dalle tante voci confuse che gli arrivano.

Cerca uno spazio dove ascoltare in silenzio, meditare, riflettere, poter capire.

Prepararci al Natale significa oggi cercare uno spazio di silenzio dove poter avvicinarci al libro antico del Vangelo, prenderlo fra le nostre mani, leggerlo, decifrarlo, magari facendoci aiutare da qualcuno che ha già cominciato a leggerlo, o avvicinandosi a quelli che hanno cominciato a leggerlo insieme.

Ce ne rendiamo conto tante volte, quando ci fermiamo per un attimo in silenzio: abbiamo tanti impegni, tante cose da fare, tanti contatti … ma in certi momenti ci sembra di essere come soli, un po’ smarriti … oppure avvertiamo una insoddisfazione di cui non sappiamo spiegare la provenienza.

Prepararsi al Natale significa far scendere anche su di noi la Parola di Dio e lasciare che parli nel silenzio al cuore di ciascuno.

Giovanni, questo giovane antico di cui ci parlano le Scritture, si era messo a leggere il libro del profeta Isaia. Alcune parole lo avevano colpito, le aveva fatte sue, si era spogliato di tante cose che prima gli sembravano importanti. Il Vangelo ci dice che viveva vestito semplicemente e si nutriva di poche cose naturali. In questo modo si sente più leggero, più libero e anche più contento, con la voglia di comunicare agli altri quella pace e quella serenità che ha cominciato a provare.

Si mette a girare per tutta la regione del fiume Giordano e a proporre con convinzione le parole antiche di Isaia che lo avevano cambiato tanto: “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate le vie del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”.

C’è bisogno anche oggi di uno spazio di deserto, di silenzio, dove potersi fermare, guardare nel proprio cuore, ingombrato da tante cose, e nel cuore preparare una strada, una disponibilità verso il Signore che non manca di far sentire la sua voce e chiamarci a diventare semplici, umili di cuore, liberi dalle montagne di orgoglio, di suscettibilità, di arroccamento e di difesa di noi stessi.

In questo modo anche noi, ognuno di noi “vedrà la salvezza di Dio” (Luca cap. 3,v. 6), vedrà che è possibile liberarsi di tante cose che ci appesantiscono inutilmente, vedrà tanti poveri, che prima non vedeva perché troppo preso da sé, alzerà lo sguardo verso di loro, proverà a compiere piccoli gesti di affetto, di solidarietà, di aiuto. E proverà una grande gioia.

Sia questo il nostro modo di prepararci al Natale.

.