una cena speciale - 6 gennaio 2001
 

I poveri
I giorni di festa sono i giorni più adatti per organizzare incontri con gli amici, per incontrarsi, parlare, ascoltare.
Per questo motivo nel periodo natalizio abbiamo voluto incontrare i nostri amici del Dormitorio, per trascorrere insieme alcune ore.
Così alle ore 19.30 del 6 gennaio, giorno della Epifania, la sala da pranzo era pronta per accogliere gli ospiti, gli ospiti del Dormitorio che abitualmente si ritrovano lì ogni sera, ma anche gli ospiti come noi, presenti per una serata speciale, la serata di un incontro di speciale amicizia, iniziata alle ore 18.00 con la celebrazione della messa.
abbiamo iniziato
con la celebrazione
della Santa Liturgia festiva,
in una sala trasformata
per l'occasione in cappella

Ma procediamo con ordine.

Dal dicembre del 1998 ogni tanto ci incontriamo per una cena al Dormitorio e ogni volta abbiamo la piacevole sorpresa di sapere che le nostre visite sono sempre attese e gradite, perché la nostra iniziale intenzione di affetto è stata accolta in pieno e completamente ricambiata. Sederci a tavola e mangiare qualcosa insieme è forse solo un pretesto : quello che conta per tutti noi, è proprio questo momento di scambio amichevole.

Con la liturgia, con l'ascolto della Parola del Signore e con l'omelia capiamo ogni volta quanto è importante cercare negli altri la presenza del Signore, rendersi disponibili verso i fratelli più piccoli, che ora non hanno una casa e per tanti motivi, per tante storie diverse, si trovano lontani da una famiglia.


preparare tanti doni ognuno
secondo i gusti
e i desideri delle persone.
Tanti amici, da varie parti,
ci hanno portato dei bei regali.
E hanno contribuito a preparare
tanti pacchetti tutti: dai bambini
del catechismo, ai giovani, agli adulti
fino agli anziani

Quest'anno, come già lo scorso anno, abbiamo deciso che anche per loro doveva arrivare simbolicamente la "Befana", in modo che almeno una minima parte delle nostre quotidiane spese consumistiche servisse per un piccolo autentico gesto di amicizia.  
 

Certo è stato necessario pensare a tutti i preparativi : dalla predisposizione del menu all'acquisto degli ingredienti, dalla sistemazione della sala e dei tavoli fino ai bigliettini segnaposto con il nome di ciascun commensale, dalla preparazione in cucina fino al servizio ai tavoli : una cena per oltre cento persone richiede in effetti una certa organizzazione.
E poi ci sono stati i regalini : pochi, senza pretese particolari, ma era importante che per ognuno ci fosse un piccolo pensiero, qualche semplice oggetto come segno.
A tutti noi infatti fa piacere ricordare attraverso un oggetto che qualcuno ha avuto il tempo di pensare a noi, di comprare proprio per noi un regalo utile.

Questa semplice gioia forse l'hanno provata l'altra sera anche i nostri amici del Dormitorio.

A tutti gli aspetti organizzativi abbiamo provveduto dedicando a questa cena un po' del nostro tempo e delle nostre energie, ottenendo anche l'aiuto di altre persone che hanno saputo della cena e hanno voluto aiutarci in vario modo, donando un contributo, acquistando una bottiglia di spumante, offrendo qualche regalo per la Befana.

Insomma non abbiamo fatto tutto da soli : dall'idea di un gruppetto di persone è nata una solidarietà un po' più vasta che ha coinvolto altre persone della parrocchia, altri amici, ma anche altre persone che per caso, passando a visitare la chiesa in questi giorni di festa, hanno saputo della nostra idea e hanno voluto collaborare.

È bastato cioè un piccolo gesto di tante persone che così in quest'occasione hanno scoperto che non è poi tanto difficile fare qualcosa per gli altri, incontrare negli altri il Signore.


è arrivata la befana!
Per ognuno c'è qualcosa
e tutti sono stati molto contenti

una veduta della sala addobbata a festa.
12 tavoli da 8 posti.
Alcuni di noi sedevano a tavola con gli amici del Dormitorio,
altri erano addetti al servizio,
altri erano in cucina.
Alla fine insomma la cena è andata davvero bene, ma non solo per quello che abbiamo mangiato ; anzi la cosa più importante è che si è creato ben presto un clima di festa familiare, di quelle feste familiari durante le quali tutto fila liscio, senza malumori, senza incomprensioni, come quando ci si ritrova tra parenti che non si vedono da tanto tempo e ognuno vuole ascoltare qualcosa degli altri, quasi per recuperare il tempo perduto.
La tavola imbandita, la compagnia, il desiderio di stare insieme, i regali personalizzati : c'era tutto questo.
Ma c'era anche un'armonia che ha reso tutti noi, per una sera, più tranquilli, più pronti ad ascoltare, meno frenetici nella nostra ansia di inseguire impegni di ogni genere, più attenti nel perseguire insieme un obiettivo comune.

alla fine della festa

In questa serena armonia i nostri amici a tavola ci hanno parlato delle loro esperienze, hanno raccontato qualcosa di sé, aprendosi per una volta con sollievo senza timori e senza sospetti.

Proprio loro che nella vita di ogni giorno affrontano gli imprevisti di una vita all'aperto, esposti non solo alle inclemenze del tempo, ma anche alla diffidenza degli uomini e alla solitudine.

Ecco perché è stata una cena speciale: perché ci siamo sentiti un poco più vicini agli altri e in questo modo, con un piccolo gesto, ci siamo sentiti anche un poco più vicini al Signore. Noi speriamo che momenti come questi siano più frequenti, speriamo che continui questa nostra amicizia e che nel tempo si vada rafforzando.