parrocchia
san Gennaro all'Olmo
Napoli
IL SENSO DEL NATALE
Tanti poveri sono stati accolti
ed hanno aiutato tanti a scoprire il senso del Natale

Il solito Natale?

I giornali e la televisione hanno parlato di calo dei consumi, di acquisti calati del 20%.

Ma c’è una notizia che ha trovato poco spazio sui mezzi di comunicazione: che le persone che vogliono aiutare in questi giorni, per rendere meno triste il Natale per tanti che vivono in difficoltà, sono veramente tante.

Aiutare quelli che sono soli, quelli che sono poveri, quelli che vivono lontani dal loro paese di origine, quelli che sono emarginati.

E c’è una gioia che si comunica dagli uni agli altri: da parte di coloro che aiutano a quelli che sono aiutati e viceversa.

L’occasione sono i tanti pranzi di Natale che anche a Napoli quest’anno hanno visto crescere i commensali a quella che possiamo chiamare la “tavola dell’amicizia”.

Una tavola imbandita nella chiesa dove c’è la mensa della Parola e la mensa dell’Eucaristia.

È la mensa dell’amicizia con i poveri.

E c’è un legame intimo fra le tre mense.

È bello vedere seduti alla stessa tavola - nella Chiesa dove poco prima si è celebrata la Messa del Natale - persone in situazioni le più disagiate: stranieri, bambini zingari, anziani soli, persone senza fissa dimora.

E accanto a loro quelli che durante l’anno hanno imparato a conoscerli e a voler loro bene.

Tutti festeggiano il Natale. Ma dobbiamo dire che molti, oggi, hanno perduto il senso vero del Natale; è stato ridotto nella maggior parte dei casi a una festa di consumi, di regali, di vacanze (per chi se le può permettere). Ma Colui per cui si fa festa, che viene a portare la gioia, una gioia profonda che viene ritrovarsi attorno a Lui, non c'è.

Il Natale è la nascita di Gesù. Questo è il motivo della festa, il motivo della nostra gioia perché Dio si fa vicino a noi, viene ad abitare in mezzo a noi, a vivere con noi per portarci a vivere una vita di amore, perché Lui è amore.

E la cosa stupefacente è che Dio sceglie di venire in mezzo a noi non nella potenza e nella grandiosità, ma in maniera umile e povera, tanto da conoscere sulla propria pelle l’inaccoglienza e l’indifferenza che sperimentano anche oggi i poveri che vivono in mezzo a noi: Maria “lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia – dice il Vangelo di Natale - perché per loro non c’era posto nell’alloggio”.

Accogliere in Chiesa proprio il giorno di Natale quelli che non trovano posto nella nostra società, è dare una risposta a quel bambino che nasce a Betlemme, una risposta a Dio che vuole avere un posto nella vita degli uomini.

Con lui diventa possibile non smarrire il senso una umanità che sia solidale, non rimanere intrappolati nella dipendenza dal danaro, ritrovare nell’intimo delle coscienze le tracce di amore che fanno la nostra vera felicità.