"Una visita speciale"
i bambini raccontano
catechismo

Ieri al catechismo abbiamo fatto una lezione molto speciale.

Dalla parrocchia con le nostre catechiste siamo andati a visitare la scuola degli stranieri.

Appena arrivati nella prima sala, ci siamo seduti, molti bambini hanno fatto delle domande e un insegnante ci ha spiegato tante cose.

La scuola è nata venti anni fa ed è stata dedicata a  uno straniero di colore che frequentava questa scuola a Roma e che purtroppo è stato ucciso.

In questa scuola vengono stranieri da tutte le parti del mondo: dall’Africa, Russia, Ucraina, Romania, Sry-Lanka, Polonia, Perù e Cina.

Loro vengono in Italia da tanto lontano perché nel loro paese c’è molta povertà e non c’è lavoro oppure è pagato poco.

Queste persone fanno tanti sacrifici perché devono lasciare le loro famiglie e le loro abitudini.

Frequentano questa scuola per imparare l’italiano che gli permette di lavorare.

Vanno due volte a settimana per due , tre ore.

Per gli stranieri è difficile imparare l’italiano, devono studiare molto.

Per esempio alcuni di loro hanno dei simboli diversi e hanno dovuto imparare il nostro alfabeto.

Abbiamo visto le loro classi, i libri e i banchi che sono diversi dai nostri.

C’erano una maestra e un maestro molto gentili che hanno fatto fare ai bambini tantissime domande.

Gli stranieri erano tutte brave persone e sorridendo hanno risposto alle domande.

Hanno detto che si trovano bene in questa scuola e che gli insegnanti sono molto bravi e pazienti.

Hanno raccontato la loro storia, alcuni parlavano bene, altri meno, ma li abbiamo capiti.

Una straniera mi ha colpito molto perché ha detto che loro sono come bambini delle prime classi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Devono imparare l’italiano un po’ per volta così come i piccoli vengono imboccati dalle loro mamme.

Questa persona viene dalla Russia, ha detto che in alcuni paesi fa moltissimo freddo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando escono attraversano boschi pieni di neve e vedono gli orsi.

Gli stranieri hanno parlato del loro lavoro e hanno detto che per il freddo mangiano minestre calde e il secondo come noi.

Loro si trovano bene a Napoli, perché la gente li ha accolti bene. Però sono molto tristi perché sentono nostalgia del loro paese e dei loro familiari.

Molti devono lavorare per i loro figli senza poterli vedere.

Per me è stata una bellissima esperienza perché in poco tempo ho conosciuto persone che vivono in tutto il mondo e le loro diverse abitudini.

Valentina Bianco

Noi bambini del Catechismo siamo andati alla Scuola d’italiano per stranieri.

Abbiamo saputo che quest’anno sono venuti alla scuola 500 signore e signori.

Abbiamo visitato due classi, in tutte e due c’erano venticinque persone e io ho conosciuto una signora ucraina.

Noi bambini abbiamo ascoltato e fatto delle domande tipo: se gli piaceva quella scuola e se gli piacevano i maestri e le maestre.

Gli studenti sono stati felici della nostra visita e poi dopo ci siamo fatti una foto tutti insieme che potete vedere qua.

Alcuni venivano dalla Russia, dall’Ucraina, dalla Polonia, dalle Filippine, dal Perù, dallo Sri-Lanka e dall’India.

Alcune signore hanno detto che a Napoli si trovano bene, ma è lontano da casa loro e sono tristi.

Una signora ha raccontato che il fratello vive in un paese dove la neve è alta un metro e ci sono gli orsi polari.

Vincenzo