parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
1a Lettura Messa Feriale: Anno pari
Letture festive Anno C
 
altre date:
 
I brani biblici commentati nell'anno C del ciclo liturgico (2015-2016)
 
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L'evangelista Luca

La Parola di Dio ogni giorno

La Parola di Dio che ci accompagnerà in questo nuovo anno liturgico che inizia con la prima domenica di Avvento si iscrive in questo tempo della misericordia, nell'anno del Giubileo indetto da papa Francesco a cinquant'anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II.

È nella pratica continuata dell’ascolto che si coglie il mistero dell’amore di Dio che rinnova i cuori e la storia. L'ascolto e la meditazione quotidiana delle Sante Scritture è una scuola che aiuta a comprendere in profondità le sue pagine. L’ascolto della pagina biblica, infatti, richiede di legare quella pagina alla vita di ogni giorno, di farla dialogare con il tempo che viviamo perché lo Spirito renda la Parola ivi contenuta fonte di vita nuova.

L’ascolto quotidiano ci rende familiari non solo alla lettera ma anche allo spirito delle pagine bibliche. Ed è lo Spirito che allarga gli orizzonti della nostra mente e aiuta il cuore a scaldarsi del fuoco stesso di Dio. Il Signore ci rende così partecipi del suo disegno di misericordia infinita, senza limiti, con cui avvolge l’intera storia del mondo. La fedeltà nell’ascolto quotidiano della Parola di Dio fa crescere anche la comunione tra noi. E ci rende parte di un vasto popolo di credenti che, quasi santuario spirituale senza confini, fa salire a Dio la sua preghiera per la salvezza nostra e per la pace tra i popoli.

Vivere il tempo liturgico nella storia

Anche in questo anno i brani biblici proposti restano legati alla Messa quotidiana, come a voler sottolineare quel legame tra il Libro e il Calice di cui parlava Giovanni XXIII e che il Concilio ha posto in nuova luce. Nelle Domeniche e nelle Feste vengono commentate – secondo la scansione triennale dell’anno liturgico – i brani biblici del ciclo C, con il Vangelo di Luca che verrà letto quasi per intero nel corso dell’anno. Nei giorni feriali – che vengono scanditi invece con un ritmo biennale – si commenta la prima lettura della Messa come stabilita per gli anni pari.

Si realizza così un itinerario spirituale che, attraverso le pagine bibliche di ogni giorno, ci aiuta a crescere nella misura stessa di Cristo, per avere in noi i suoi stessi sentimenti, come scrive l’Apostolo: “abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5).

L’anno liturgico, infatti, inizia con il tempo di Avvento: il tempo dell’attesa del Salvatore che culmina nel Natale. Non si tratta semplicemente di ricordare un evento lontano, ma di riviverlo nella propria vita personale e comunitaria. Segue quindi il mistero della manifestazione di Gesù al mondo (l’Epifania ai magi) e poi quella del Cristo ad Israele (il Battesimo al Giordano). Vengono poi sei settimane, chiamate del “tempo ordinario”, che accompagnano i giorni sino al Mercoledì delle Ceneri che inizia la Quaresima, ossia i quaranta giorni che la Chiesa dedica alla preparazione della Pasqua. È il tempo del “ritorno” al Signore. Prima di accostarci al mistero della passione, morte e risurrezione del Signore è indispensabile purificare i nostri occhi e convertire il nostro cuore a Dio.

Solo così, con un cuore pentito, potremo cogliere i frutti della grande e santa settimana di Passione che culmina nel Triduo Santo, memoria dell’ultima cena del Signore, della sua morte e della sua risurrezione. I cinquanta giorni dopo la Pasqua ci portano sino alla Pentecoste, che della Pasqua è il compimento. Il mistero che racchiude la Pasqua e la Pentecoste costituisce il cuore della vita cristiana.

Dal giorno della Pentecoste si potrebbe dire che inizia il tempo storico della Chiesa che è chiamata ad annunciare il Vangelo del Signore sino ai confini della terra. In questo tempo non ci sono memorie particolari del Signore, appunto perché sintetizza l’intera storia della Chiesa. Il Signore Gesù è salito al cielo e i discepoli sono inviati da Gesù a percorrere le vie del mondo senza più la sua presenza visibile.

Ma lo Spirito Santo, effuso nei loro cuori e in quelli dei discepoli di ogni tempo, diviene la forza che guida la Chiesa a comunicare il Vangelo e a testimoniare la potenza di salvezza con i miracoli dell’amore che i discepoli compiono. Si aprono quindi le settimane che potremmo chiamare del “tempo dopo la Pentecoste”. È un tempo che racchiude appunto l’intera storia della Chiesa chiamata a comunicare il Vangelo al mondo, sotto la guida dello Spirito effuso nella Pentecoste, per rendere la terra più umana e preparata per l’ultimo giorno, quando Gesù tornerà come re e giudice di tutti e di tutto, come ricordiamo nell’ultima domenica dell’anno liturgico.

Oltre al brano biblico e al commento, ciascun giorno feriale reca l’indicazione che rinvia agli schemi di preghiera utilizzati a seconda del giorno della settimana. Così la Preghiera per i poveri corrisponde al lunedì; la Preghiera con Maria, madre del Signore al martedì e via dicendo. A volte questi abbinamenti non vengono rispettati, perché ci sono festività o memorie che prevalgono sui tempi ordinari e modificano l’ordine della settimana. Quando ci sono memorie di apostoli l’indicazione rinvia allo schema Preghiera degli Apostoli. Questa preghiera, mentre ci radica nella testimonianza dei Dodici, ci chiama a comunicare il Vangelo sino agli estremi confini della terra.