parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
Anziani
La nostra Quaresima

vivere questo tempo preparando il nostro cuore a
voler bene come Gesù

 

Vivere la Quaresima da veri cristiani, in un momento così difficile per tutto il mondo, sentiamo che è importante come non mai.

Anche quest'anno abbiamo iniziato la riflessione quaresimale con una giornata che abbiamo voluto trascorrere insieme lontani dal caos della città.

Infatti lo scorso martedì 11 Marzo abbiamo raggiunto il luogo più alto della città di Napoli,

Camaldoli, dove si trova un eremo gestito dalle Suore Brigidine.È un posto decisamente incantevole, con tanto verde e una bellissima veduta sul golfo di Napoli, ma è soprattutto un posto molto tranquillo in cui il silenzio ci ha aiutati a far spazio alla Parola di Dio.

Salire sul punto più alto della nostra città è stato come raggiungere Gesù sul monte, una delle tante volte che si è ritirato a pregare.

È qui che gli abbiamo chiesto di indicarci la strada per vivere questo tempo così importante per la vita di ogni vero cristiano.

Noi siamo una piccola comunità di anziani che il Signore ha raccolto con infinita benevolenza attorno alla sua Parola facendo nascere delle storie di amicizia tra di noi e facendoci aprire il cuore ai tanti bisogni del mondo.

Tutto questo ci riempie di gioia ma ci fa sentire anche l'urgenza di cambiare per divenire sempre di più strumenti di pace, di quella pace di cui il mondo ha bisogno più che mai.

Questo tempo di Quaresima è un tempo del "Ritorno al Padre", ma ci siamo chiesti: come?

Abbiamo trovato la risposta, come sempre, nella Parola di Dio: Gioele cap. 2 versetti 12-13

[12]"Or dunque - parola del Signore - ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti".

[13]Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore vostro Dio,
perché egli è misericordioso e benigno,
tardo all'ira e ricco di benevolenza
e si impietosisce riguardo alla sventura.

Leggendo queste parole tratte dal Libro del Profeta Gioele abbiamo compreso che in questo tempo siamo chiamati principalmente a pregare con maggiore insistenza.

Noi anziani abbiamo tanto tempo a disposizione, le nostre giornate non sono più scandite da mille impegni di lavoro o dai tanti obblighi familiari. Eppure abbiamo riflettuto su quanto tempo sprechiamo a lamentarci sugli acciacchi della nostra vecchiaia e di fronte a questo il Signore ci dice: "Laceratevi il cuore non le vesti".

Il vestito spesso dolorante della nostra vecchiaia non possiamo rinnovarcelo ma possiamo, pregando, cambiarci il cuore e dare ad esso una nuova giovinezza.

Il secondo esercizio da praticare è il digiuno. Anche per quanto riguarda il digiuno siamo portati a pensare che alla nostra età non sono molte le cose che possiamo mangiare senza che ci facciano male, eppure spesso ci capita di essere voraci di fronte a qualche cibo che ci fa particolarmente gola.

Digiunare dal cibo ci insegna a dare la precedenza al cuore rispetto alle esigenze del corpo.

Ma c'è anche un altro tipo di digiuno da praticare: digiunare da pensieri e parole amare verso gli altri, da giudizi negativi e sprezzanti.

Questo è davvero un digiuno che ci migliora e che scopriamo molto difficile da fare. Infatti confessiamo che siamo talmente abituati a giudicare gli altri da non rendercene conto e siamo anche bravi a giustificarci e a trovare mille ragioni a nostro favore.

Eppure le parole amare dette con apparente ingenuità feriscono gli altri e accendono dei piccoli focolai di guerra nel nostro cuore e in quello degli altri. Quindi vale la pena sforzarci di digiunare se in compenso otterremo la pace per noi e con gli altri.

Il terzo ed ultimo esercizio da fare è quello di tornare al Signore con pianti e lamenti.
Quest'ultimo esercizio sembrerebbe apparentemente il più semplice ma non lo è.

Infatti abbiamo scoperto di essere molto bravi a piangere e lamentarci su noi stessi, sui nostri acciacchi, sui nostri errori, insomma sempre e solo su di noi.

Le lacrime che il Signore ci chiede di versare

non sono su di noi ma su questo nostro mondo malato, su tutti coloro che sono stati meno fortunati di noi, su coloro che soffrono la fame, la malattia, la guerra.

Insomma il Signore ci vuol far diventare uomini e donne con un cuore pieno di misericordia.

Ci prepariamo, dunque, a vivere un tempo molto impegnativo. Noi anziani che il mondo vede come uomini e donne inutili perché inattivi, siamo chiamati dal Signore a lavorare intensamente per cambiare il nostro cuore e questo nostro mondo.

Al termine di queste nostre riflessioni abbiamo letto alcune lettere giunte dal Mozambico via e-mail e che ci raccontavano i progressi compiuti dal progetto della Comunità di Sant'Egidio per la lotta contro l'AIDS.

È stato come aprire una finestra sul mondo e comprendere che l'amore del Signore è capace di compiere miracoli insperati.

Alcuni di noi hanno pensato di adottare a distanza alcuni bambini del Mozambico.

Abbiamo anche pranzato assieme, fatto delle

lunghe passeggiate in giardino, ammirato il magnifico panorama e concluso questa stupenda giornata con una preghiera in cui abbiamo chiesto al Signore di darci la forza per prestar fede ai nostri propositi.

Andando via da quel luogo i nostri volti sereni erano testimonianza viva della vicinanza e del sostegno del Signore alla nostra vita.