In pellegrinaggio
con gli anziani nostri amici
13 giugno 2001
 

anziani

Vi vogliamo raccontare di una piacevolissima giornata trascorsa assieme e se possibile comunicarvi le emozioni, la gioia e la spensieratezza che ci hanno accomunati.

Lo scorso 13 giugno ci siamo riuniti per un pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Pompei e alla Basilica di S. Alfonso di Pagani (SA). Eravamo in 54, per lo più anziani dai 60 anni in su con qualcuno più giovane che ci ha accompagnato, assieme al nostro Parroco.

L'anima di questo pellegrinaggio siamo stati noi anziani del gruppo di Simeone e Anna. Siamo stati noi (una ventina) che abbiamo voluto riunirci a pregare in questi luoghi e abbiamo voluto invitare i nostri amici anziani per lo più del nostro quartiere: il centro storico di Napoli.

Infatti abbiamo pensato che, a partire dai nostri desideri di trascorrere una giornata assieme e di pregare in questi luoghi Santi, avremmo potuto farci conoscere meglio dagli altri e comunicare loro il modo con cui il Signore ci ha fatti diventare amici, con la speranza di contagiare qualcun altro ed allargare questa nostra famiglia.

Nei giorni precedenti ci siamo preparati spiritualmente a vivere questa giornata. Abbiamo cercato di ricomprendere il vero significato della parola "pellegrinaggio" ricordandoci dei primi pellegrini che si mettevano in viaggio per visitare i luoghi dove è vissuto Gesù o quelli in cui il Signore ha fatto sentire la sua presenza attraverso l'opera di coloro che si sono messi in ascolto della Sua Parola.

Ed è stato così che abbiamo scoperto come il Santuario di Pompei è divenuto meta di innumerevoli visite in ogni periodo dell'anno. Infatti questo è uno di quei tanti luoghi in cui lo Spirito del Signore si è fatto presente attraverso la vita di un uomo, Bartolo Longo. Bartolo era un avvocato vissuto tra il 1841 e il 1926 originario della Puglia e recatosi a Pompei per amministrare le terre di una contessa che poi sarebbe diventata sua moglie.


La straordinarietà di quest'uomo ordinario è stata quella di commuoversi davanti alla povertà e all'ignoranza dei contadini della Valle. Quello che lo colpì maggiormente fu la totale assenza di una vita religiosa che non fosse superstizione. Si diede così da fare per far conoscere loro il Signore e tirarli fuori dalla schiavitù dell'ignoranza. Per questo fece erigere una chiesa dedicata alla Beata Vergine del Rosario, dove si potessero raccogliere e istituì dei corsi serali per i contadini della Valle.
Ci è sembrato incredibile come la compassione di quest'uomo qualunque, che si è lasciato guidare dai sentimenti del Signore, abbia fatto diventare questo luogo così venerato a distanza di quasi cento anni.

Ma veniamo al racconto di questa bella giornata.
Siamo partiti da Napoli alle 9 del mattino e ci siamo recati a Pompei che dista circa 25 Km.
Abbiamo visitato il Santuario e alle ore 11 abbiamo celebrato la Santa Liturgia in una cappellina dedicata appunto alla Beata Vergine del Rosario.

Questo è stato il momento più emozionante della giornata perché ognuno di noi ha sentito di essere entrato in contatto intimo col Signore attraverso la sua Parola, in compagnia di Maria sua madre. La Liturgia è stata semplice ed allo stesso tempo familiare, accompagnata da canti semplici e conosciuti da tutti.

Avvicinandosi l'ora di pranzo ci siamo recati a Pagani dove nel pomeriggio avremmo poi visitato la Basilica di S. Alfonso Maria dei Liguori.
In un accogliente ristorantino che ci è stato riservato per l'occasione ci siamo ritrovati per pranzare ma soprattutto per continuare a gustare quell'atmosfera intima e familiare che ci ha accompagnato per tutta la giornata. Occupavamo tavoli da 6 dove ognuno aveva un suo posto segnalato col proprio nome e cognome e sedeva, in modo che nessuno si sentisse a disagio, accanto agli amici che aveva invitato per l'occasione.
Ogni tavolo era un piccolo focolare per ritrovarsi allegramente o anche per conoscersi meglio. Insomma la gioia di ritrovarsi in maniera così familiare ci ha fatto sembrare anche più succulento di quel che era l'ottimo cibo che ci è stato servito.

Il tempo è volato e prima di recarci alla Basilica di Pagani abbiamo voluto fare una bella foto di gruppo in modo da immortalate i sorrisi che ognuno di noi aveva stampati sul volto.

A Pagani abbiamo pregato sulla tomba di S. Alfonso Maria dei Liguori. Abbiamo conosciuto qualcosa della sua vita ed abbiamo compreso meglio come in ogni tempo la Parola del Signore suscita sentimenti d'amore e di misericordia in quelli che l'accolgono.

Alfonso è vissuto tra la fine del 1600 e la fine del 1700 (1696-1787). A soli 16 anni diviene avvocato di grande successo, avendo una grande disciplina morale che può far riflettere oggi tutti quelli che esercitano la professione forense: "non bisogna accettare mai cause ingiuste…; non si deve difendere una causa con mezzi illeciti…; non si deve aggravare il cliente di spese indoverose… un avvocato che perde una causa per sua negligenza, si carica dell'obbligazione di rifar tutti i danni al suo cliente…".
Dopo una clamorosa sconfitta Alfonso abbandona la sua professione per dedicarsi completamente al servizio del Signore. La sua spiritualità cresce servendo i malati negli ospedali. Diventa sacerdote a 30 anni. La sua attività sacerdotale si svolge tra gli abitanti dei quartieri più poveri di Napoli.

Per portare la Parola di Dio a coloro che lavoravano tutto il giorno per poter sopravvivere, e anche ai cosiddetti "Lazzaroni", persone che vivevano tra ozio e crimine, comincia a radunarsi con loro la sera tardi nelle piazze e negli angoli delle strade. Successivamente il cardinale di Napoli, Pignatelli, gli permette di usare delle cappelle sparse per la città, successivamente chiamate "cappelle serotine". Visse gli ultimi giorni della sua vita tra i pastori e i contadini delle campagne di Pagani dove appunto morì. Abbiamo compreso che Alfonso ha cercato di rispondere alle situazioni di abbandono di tanti, facendo come il Signore che provava compassione davanti alle folle stanche e sfinite, come pecore senza pastore.

È stata questa l'ultima tappa del nostro pellegrinaggio che ci fatti ritornare alle nostre case più ricchi nei sentimenti, più sereni di fronte alle tante preoccupazioni quotidiane che la vita non smette di recare e, perché no, anche più uniti fra di noi.
Il nostro stare insieme diviene ogni giorno più bello ed importante perché il Signore ci sta facendo comprendere che è possibile cominciare a vivere nel suo Regno di gioia e di pace già su questa terra.