1° maggio 2001
la nostra famiglia in festa

Il 1° maggio molti vanno alla ricerca di distrazioni, spesso allontanandosi dalle città e dai luoghi abituali di residenza.

Da alcuni anni questo giorno è un'occasione di incontro e di riflessione insieme per tutti noi (anziani, adulti, giovani, giovanissimi, dai dieci mesi a oltre ottant'anni) che partecipiamo alla vita della nostra famiglia parrocchiale.

Quest'anno, tutti insieme (circa novanta persone) siamo andati a Falvaterra, che si trova nei pressi di Ceprano (Frosinone), in un grande bosco, presso il convento di san Sosio dei Padri Passionisti.

La nostra giornata, dopo il breve viaggio da Napoli, è iniziata con un appuntamento nella Sala Conferenze del convento.



Qui siamo stati accolti dai canti gioiosi del gruppo degli adolescenti, che per questa giornata hanno dato vita a un complesso musicale chiamato Frizz-band.

Subito dopo un breve filmato ci ha fatto rivedere i momenti più importanti dell'anno trascorso e ci ha ricordato le cose che abbiamo fatto insieme dopo il 1° maggio 2000: gli incontri con

gli ospiti del Dormitorio, le visite agli anziani ricoverati in un Istituto, la Scuola dell'Amicizia, le Cresime che quest'anno si sono svolte in Parrocchia, la partecipazione degli Anziani al Giubileo insieme al Movimento Internazionale "Viva gli anziani", il soggiorno estivo dei bambini a Viggianello (Potenza) etc.

Rivedendo il cammino fatto insieme ci siamo sentiti anche più uniti tra noi.



Nel pomeriggio abbiamo allestito uno spettacolo all'aperto, che è stato momento di svago ma anche spunto di riflessione.

Tra canti, balli, giochi e intrattenimenti, alcuni di noi hanno recitato un paio di scene di un dramma di Raffaele Viviani intitolato 'E pezziente 'e san Gennaro ovvero I vecchi di san Gennaro.

Questo testo tratta di un anziano costretto ad andare in ospizio : perciò abbiamo pensato a tutti gli anziani soli che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni.

L'opera di Viviani è del 1933, di quasi settant'anni fa, ma nonostante la data è molto vicina a noi e attuale.

Già nei primi decenni del Novecento un autore attento alla

realtà sociale avvertiva insomma il dramma dell'abbandono e dell'isolamento degli anziani. Anche altre poesie, che altri tra noi hanno letto, ci hanno fatto riflettere sullo stesso argomento e su altri aspetti della solitudine.




Ancora una volta, anche attraverso opere teatrali o poetiche di Raffaele Viviani o Salvatore Di Giacomo, abbiamo potuto ripensare al messaggio di amicizia con cui il Vangelo ci porta ad incontrare gli altri.

Tutta la giornata è trascorsa in una serena atmosfera di amicizia, a contatto con la natura.

In questa piacevole situazione abbiamo pranzato e passeggiato insieme.

Abbiamo avuto il tempo di parlare un po' tra noi, di scambiare idee con vecchi e nuovi amici con quella tranquillità che la fretta di tutti i giorni in genere ci sottrae.





Queste ore diverse dal solito ci aiuteranno ad accogliere con maggiore serenità i nostri impegni delle prossime giornate, perché conserveremo dentro di noi il gradevole ricordo di un lieto appuntamento familiare trascorso insieme.